le persone e gli occhi di un professionista non possono essere sostituiti da un software.
Ragioniamoci insieme.
Oggi cercando “product photography” su google, i primi risultati sono occupati da software e macchine rotanti made in Poland che promettono di fare tutto, bene, in fretta e a prezzi contenuti…
Mi chiedo se quelli che mettono in piedi certe aziende pensano che i producer o i fotografi credono ancora alle favole…

Insieme alle tante balle che circolano sul web, oggi l’avanzata di applicazioni all in one che promettono miracoli per scatti destinati a on line commerce fanno sorridere.
Chi ci capisce un po’ più della media, riconosce che uno scontorno fatto a mano sarà sempre migliore di uno scontorno fatto con “bacchetta magica” in PS.

Ovviamente la grande richiesta di immagini per e-commerce chiama prezzi bassi dovuti in parte alla enorme mole di prodotti da scattare, in parte alla scarsa qualità richiesta per le foto da produrre.

Per la fotografia si pretente di spendere meno, ma chi la fa con metodi di eccellenza e
qualità viene ancora retribuito il giusto.
Credete non ne valga la pena pagare per la qualità?
Chiedetelo a chi la product photography la fa davvero.

Risparmiare è facile anche senza acquistare softwares: on line si trovano orde di agenzie di post produzione made in Bangladesh o India o Est Europa, dove il costo della manodopera è molto molto più basso che qui a Milano, ma poi vi invito a valutare con occhi sinceri e schietti i risultati del fotoritocco che riceverete. Vi invito a verificare i metodi utilizzati per piallare le superfici, per gestire le ombre, osservate se la materia degli oggetti è rimasta la stessa o se sembra plastificata.
Non vi fate trarre in inganno da immagini super contrastate e sfondi super white.
Anche l’utente finale del vostro futuro e-store ormai ha l’occhio allenato e riconosce un sito fatto con qualità da uno fatto con risorse minime.

Non siamo più agli inizi dell’e-commerce. I clienti sono abituati ad acquistare on line. il prezzo è la chiave utile a fare differenza a piazzarsi nei risultati ottimali dei motori di ricerca, ma poi la scelta di un prodotto o un’altro è effettuata ancora con gli stessi occhi che erano abituati fino a poco tempo fa a vedere gli oggetti in vetrina o su un banco al tocco del tradizionale negozio nel centro commerciale.

Un lavoro in team fotografo che scatta a 360° + post produttore manuale è più costoso di un software con automatismi e preset.
Per una logica mass market, siamo soliti vedere cataloghi on line di immagini web pagate un tot al kg.

Lavorare per progetto in cui dover realizzare 500 prodotti a settimana vuol dire essere organizzati con un ciclo sistemico rodato e senza intoppi dove la catalogazione, l’organizzazione dello spazio e la logistica hanno il loro peso tanto quanto la qualità della luce utilizzata, la quantità di scatti fatti, la dimensione della base rotante per scatti a 360° e la fase di scontorno e post.
Sappiamo bene anche che il lavoro di post, quando destinato ad immagini pubblicate a risoluzioni infime di 72 dpi con dimensioni di appena pochi centimetri, deve essere contenuta nel tempo perché oltre un certo livello di dettaglio, non ha senso andare a ritoccare e si rischia di perdere solo tempo e denaro.
Ad ogni modi ci sentiamo di sposare la causa di Cappasity 3D/360 Platform‎ perché è uno strumento indispensabile per la gestione di progetti a 360° dove i confini tra fotografia e videografia si fondono in un tutt’uno che garantisce qualità delle immagini, velocità di realizzazione, prezzi di gestione misurati.
Resta indiscussa la necessità di un team esperto e rodato che conosce i limiti e le problematiche del processo e degli strumenti. Su questo la tecnologia non può fare gran che.

L’esperienza del professionista e il know how non potrà mai essere sostituita dal fai dal te, a meno che non si disponga di tanto tempo per cimentarsi anche nello studio e nella pratica fotografica professionale!
Buona fortuna! 😉